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Plantari per i piedi piatti

Plantari per i piedi piatti


16/01/2015

La produzione dei plantari ortopedici si occupa nello specifico anche di plantari adatti per i piedi piatti. Abbiamo già parlato numerose volte del piede piatto nel nostro blog, ricordando che si tratta appunto di una deformità che induce a poco a poco all'appiattimento della volta plantare del piede. Accade quindi che tutti i rapporti articolari vengano deformati o in qualche modo cambiati conducendo completamente fuori asse l'intera struttura, a partire in particolare dal retropiede fino naturalmente alle dita.


Spesso il piede piatto nei bambini è normale, visto che la struttura non è ancora totalmente formata. In seguito invece se questa struttura non si sviluppa adeguatamente allora si incorrerà in un caso di piede piatto più o meno grave in base all'articolazione sottoastragalica. Cerchiamo di capire meglio cosa è l'astragalo; l'astragalo non è altro che una delle ossa più grandi del piede, una fra le principali implicate nell'appoggio del piede quando camminiamo. Nel piede piatto quando si attua la camminata accade che il calcagno scivoli anteriormente sull'astragalo portando a rompere i rapporti articolari con tutte le altre ossa.


Questa problematica alla lunga porterà ad una degenerazione generale nell'adulto, soprattutto con delle ripercussioni a livello del tendine del muscolo tibiale posteriore che aiuta proprio nel sostenere la volta plantare. I rimedi per quanto riguarda l'infanzia possono esser individuati nell'utilizzo dei plantari, che aiutino ad evitare la pronazione del retropiede, sostenendo l'arco plantare con dei lattici che abbiano una densità differenziata, in modo tale da aiutare nello sviluppo i muscoli che servono a sostenere proprio l'articolazione sottoastragalica. Il plantare consigliato nel piede piatto nell'adulto invece può assolvere più ad una funzione antalgica e di contenimento, aiutando a mettere il piede nella giusta posizione quando camminiamo, abbassare le probabilità di uno sviluppo di artrosi ed evitare nella maggior parte dei casi la conseguente lacerazione tibiale posteriore nei peggiori dei casi.

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